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Firenze attraverso un doppio sguardo: quello di Carlo Menzinger che immagina in "Apocalissi fiorentine" momenti di crisi della città, passati o futuri, e quello di Chiara Sardelli che rilegge la sua opera alla ricerca delle "suggestioni fiorentine", dei richiami storici e geografici alla città. L'antologia di Carlo Menzinger rivela appieno l'eclettismo e la sbrigliata fantasia dell'autore, ormai fattosi fiorentino per adozione. Il saggio di Chiara Sardelli evidenzia lo spessore dell'opera di Menzinger, andando a rintracciare e analizzare significati e simbolismi che si nascondono sotto la superficie del testo. Tale profondità e densità di rimandi, citazioni e suggestioni conferiscono alla scrittura dell'autore una ricchezza che caratterizza la sua produzione letteraria. Chiara Sardelli trova in ogni racconto di "Apocalissi fiorentine" ampio materiale di commento. In taluni casi, evidenziando citazioni, in altri, illustrando degli interessanti approfondimenti storici. La vasta cultura dell'autrice consente di far godere sia dei momenti di analisi specifica del testo, sia delle piacevoli divagazioni che rendono varia e amena la lettura di questo saggio.